Il CoEHAR ha avuto il piacere di accogliere la dott.ssa Lygia Sampaio, esperta in pneumologia e ricercatrice dell’Università di San Paolo (Brasile), in visita presso il Dipartimento di Scienze della Formazione (DISFOR) dell’Università di Catania. La sua esperienza di studio e ricerca si è arricchita grazie alla collaborazione con il prof. Pasquale Caponnetto, membro del CoEHAR e docente di Psicologia Clinica dell’ateneo catanese.
“In Brasile – ha spiegato la dr.ssa Sampaio – il nostro approccio si fonda soprattutto sulla terapia cognitivo-comportamentale, che rappresenta un elemento chiave nei programmi di disassuefazione dal fumo. Il sistema sanitario pubblico brasiliano offre: terapia cognitivo-comportamentale, farmaci come il bupropione e 12 settimane di follow-up ai pazienti“
Tuttavia, spiega Sampaio, restano alcuni limiti: «Non abbiamo accesso a farmaci come la vareniclina o la citisina, che potrebbero migliorare ulteriormente gli esiti del trattamento e, soprattutto, nel nostro Paese l’uso delle sigarette elettroniche non è regolamentato né approvato come metodo di cessazione».
La scelta di svolgere un periodo di ricerca a Catania nasce proprio dall’interesse verso le pubblicazioni scientifiche del prof. Pasquale Caponnetto e del prof. Riccardo Polosa sull’uso della sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno.
“Ho sentito l’esigenza di comprendere meglio come questi dispositivi vengano utilizzati in Europa, dove rappresentano parte del dibattito scientifico sulla cessazione dal fumo. In Brasile, al contrario, prevale una visione negativa: si ritiene che possano indurre una nuova dipendenza, soprattutto tra i giovani e gli adolescenti, ma la paura non consente il trattamento per i fumatori che vogliono smettere”.
Secondo la ricercatrice, è necessario trattare con maggiore attenzione le comorbidità psichiatriche, come ansia e depressione, che spesso compromettono i percorsi di cessazione.
«Credo che la combinazione di terapie farmacologiche più potenti, supporto psicologico e terapia cognitivo-comportamentale, insieme a un’adeguata gestione dei disturbi associati, rappresenti la migliore strategia per il futuro», conclude la ricercatrice.
La visita della dott.ssa Sampaio al CoEHAR e all’Università di Catania è un esempio concreto di come la collaborazione internazionale possa arricchire il dibattito scientifico, favorendo uno scambio di conoscenze e metodologie che rafforza l’impegno comune verso un obiettivo condiviso: un mondo libero dal fumo.
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