La pandemia globale di COVID-19 è una crisi senza precedenti che ha richiesto una rapida generazione di prove di ricerca per migliorare le politiche e le pratiche nella salute, nell’assistenza sociale e in altri contesti. Per soddisfare questa esigenza, la comunità dei ricercatori è stata mobilitata più rapidamente che mai. Ciò ha creato un ambiente difficile in cui orientarsi per i responsabili politici e gli attori dell’attuazione. In particolare, come osservato in UKCDR e nel COVID-19 Research Project Tracker di GloPID-R, i finanziamenti globali scarsamente diffusi hanno, in alcuni casi, portato a una proliferazione di studi piccoli e sottodimensionati senza impatto. Legato a questo, storicamente, i ricercatori hanno lottato per diffondere la loro ricerca a un pubblico al di là dei loro silos disciplinari e connettersi a coloro che possono apportare il cambiamento.

La pandemia ha agito come un momento spartiacque, non solo in questa maggiore necessità di produrre prove attuabili con percorsi chiari per l’impatto, ma ha anche cambiato logisticamente il gioco nel modo in cui i ricercatori interagiscono con i responsabili politici, la società civile e altri attori dell’attuazione. I ricercatori hanno dovuto essere flessibili e adattare i loro piani alle mutevoli restrizioni. Ciò ha spesso portato ricercatori locali in contesti di paesi a basso e medio reddito (LMIC) ad assumere un ruolo guida nelle attività di divulgazione e impegno politico.