Catania, 30 maggio 2025 – Ancora una volta il CoEHAR in occasione del No Tobacco Day 2025 promuove una giornata di formazione sulla cultura antifumo tra gli studenti di medicina dell’Università di Catania. Al centro dei temi dell’incontro, il ruolo delle nuove generazioni, la necessità di aggiornare le politiche antifumo e l’importanza della scienza e dell’innovazione tecnologica – intelligenza artificiale inclusa – nella prevenzione e riduzione dei danni da fumo. 

«Lo scopo della nostra attività è uscire dai confini dei laboratori per fornire alle nuove generazioni strumenti concreti e aggiornati, capaci di aumentare la consapevolezza sui danni del fumo e sull’importanza di investire sulla propria salute», ha dichiarato il prof. Giovanni Li Volti, direttore del CoEHAR. «Anche quest’anno, grazie a un programma scientifico di alto livello, abbiamo condiviso con studenti e professionisti dati all’avanguardia che pongono l’Italia al centro del dibattito internazionale sulla riduzione del danno. Se i giovani fumano, il dovere delle istituzioni è informarli sui corretti stili di vita e sulle conseguenze. I medici del domani sono una risorsa per il cambiamento”. 

L’evento ha accolto esperti, medici in formazione e giovani da tutta Italia, confermando il valore del dialogo tra scienza e nuove generazioni per promuovere stili di vita sani e scelte informate.

«In Italia si parla molto di prevenzione e si moltiplicano le dichiarazioni ma sul contrasto al fumo e sul supporto reale ai fumatori che non riescono a smettere da soli siamo fermi all’anno zero», ha affermato il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR. «Continuiamo a basarci su dati che non tengono conto delle evidenze scientifiche. La Cochrane Library ha più volte dimostrato che gli strumenti privi di combustione possono ridurre i danni da fumo e aiutare i fumatori a smettere, raddoppiando addirittura la possibilità di farlo. Il fatto che molti consumatori siano inizialmente dual users non implica un fallimento del modello di riduzione del danno. Studi longitudinali mostrano che l’uso duale è spesso una fase intermedia verso la cessazione completa».

Durante la conferenza, il prof. Pasquale Caponnetto e la dott.ssa Noemi Vitale hanno presentato approcci psicologici efficaci per aiutare i giovani a smettere di fumare, mentre il dott. Michele Compagnone ha illustrato gli effetti del fumo sulla fertilità. La dott.ssa Emanuela Tropea ha sottolineato il valore dell’alimentazione nella prevenzione, e il prof. Davide Campagna insieme alla dr.ssa Francesca Cucuzza hanno condiviso dati aggiornati sul progetto di valutazione dello stato di salute dei fumatori che accedono in pronto soccorso per malattie fumo correlate. Grazie alla collaborazione di Caritas, infine, il dr. Giovanni Mangano ha presentato gli aggiornamenti del progetto di sostegno ai soggetti svantaggiati che vogliono smettere di fumare. 

Al centro dell’evento, la premiazione del concorso di idee promosso da LIAF, ECLAT e CoEHAR, rivolto agli studenti di Medicina delle università italiane. Il progetto vincitore, selezionato per innovazione, efficacia e sostenibilità, è stato premiato dal prof. Li Volti insieme a Sergio Rassu (Chirone Moderno Editore) e Stefano Caliciuri (direttore di SigMagazine). Il vincitore, lo studente Andrea Panvini, ha presentato un progetto denominato “Breath”, un APP digitale che accompagna le persone a smettere di fumare offrendo un’esperienza su misura grazie a funzioni come il tracciamento dei progressi, la gamification, il coaching quotidiano e il counseling online o in presenza. 

Il CoEHAR conferma così il proprio impegno nel coinvolgere le nuove generazioni nella promozione di stili di vita sani e nella diffusione della cultura della riduzione del danno, consapevole che il futuro di una società completa libera dal fumo passa attraverso scienza, formazione e innovazione scientifica.

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