Catania, 24 maggio 2025 – Nell’ambito delle sue attività internazionali a sostegno di politiche pubbliche fondate sull’evidenza scientifica in materia di riduzione del danno da fumo, il CoEHAR dell’Università di Catania ha inviato una lettera al Primo Ministro della Malesia, YAB Dato’ Seri Anwar Ibrahim, in merito alla decisione dello Stato di Terengganu di vietare la vendita di prodotti da svapo a partire dal 1° agosto.

Firmata dal Prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, e dal Prof. Giovanni Li Volti, direttore del centro, la lettera intende offrire un contributo scientifico al dibattito pubblico malese, richiamando l’attenzione sulle evidenze internazionali che dimostrano l’efficacia di un approccio regolatorio equilibrato nella lotta al fumo.

L’iniziativa si inserisce nella più ampia missione del CoEHAR di promuovere strategie di salute pubblica che coniughino tutela della salute, sostenibilità regolatoria e responsabilità sociale. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i prodotti a rischio ridotto – come le sigarette elettroniche – rappresentano strumenti efficaci per supportare i fumatori adulti nel passaggio dalle sigarette combustibili verso alternative significativamente meno dannose.

In Paesi come il Regno Unito e la Nuova Zelanda, l’integrazione dei prodotti da svapo nelle strategie nazionali di salute pubblica ha contribuito a un calo misurabile dei tassi di fumo, generando benefici concreti per la salute collettiva.

I rischi di un approccio proibizionista

Nella sua lettera, il CoEHAR mette in guardia contro gli effetti potenzialmente controproducenti derivanti da divieti generalizzati, in particolare in assenza di un sistema regolatorio efficace. Tra i principali rischi:

  • Espansione del mercato illecito: eliminare l’accesso legale ai prodotti da svapo può favorire la crescita di mercati illegali non controllati e pericolosi;
  • Ritorno al fumo combusto: per molti ex fumatori, i prodotti a rischio ridotto rappresentano un’alternativa valida. Vietarli potrebbe spingerli nuovamente verso il consumo di sigarette tradizionali;
  • Perdita di controllo normativo: il divieto elimina strumenti fondamentali di sanità pubblica, come il rispetto dei limiti di età, le licenze di vendita e la tracciabilità dei prodotti;
  • Impatto economico negativo: il settore del vaping in Malesia rappresenta una risorsa economica in termini di occupazione e imprenditorialità. Un divieto totale rischia di compromettere questi contributi.

La proposta del CoEHAR: regolamentare per tutelare

Alla luce dell’esperienza internazionale, il CoEHAR raccomanda l’adozione di un quadro regolatorio completo, in grado di garantire la protezione della salute pubblica attraverso interventi mirati e scientificamente fondati.

In particolare, la proposta si articola in cinque assi prioritari:

  1. Introduzione di sistemi obbligatori di verifica dell’età e licenze per i punti vendita;
  2. Implementazione di rigorosi standard di sicurezza e qualità dei prodotti;
  3. Sviluppo e diffusione di campagne di informazione pubblica basate su evidenze scientifiche;
  4. Istituzione di meccanismi di monitoraggio continuo e valutazione degli effetti delle politiche adottate;
  5. Promozione attiva della transizione dei fumatori adulti verso alternative a rischio ridotto, con il supporto della comunità scientifica.

La riduzione del danno rappresenta oggi uno dei pilastri riconosciuti delle strategie internazionali di controllo del tabacco. Il CoEHAR ribadisce l’importanza di approcci fondati sulla scienza, su un equilibrio regolatorio e su un impegno condiviso tra istituzioni, comunità scientifica e società civile.

Si auspica che il Governo dello Stato di Terengganu possa riconsiderare l’adozione di misure proibizioniste, preferendo invece una strategia regolatoria allineata ai più alti standard internazionali in materia di salute pubblica e tutela dei consumatori.

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