Conferenza Annuale CoEHAR sulla riduzione del danno
30 Ottobre 2024
25+ Relatori
Catania, Italia
Dalle 09:00 alle 16:00
Temi principali
- Effetti del fumo tradizionale e dispositivi alternativi
- Benefici dei dispositivi a rischio ridotto su salute dentale e vista
- Impatto sul diabete e altre condizioni mediche
- Intelligenza Artificiale nelle terapie per smettere di fumare
- Ultime novità nella ricerca sulla riduzione del danno
Interviste
di Chiara Nobis
Il fumo passivo, derivante sia dalle sigarette tradizionali che dai nuovi dispositivi come sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato (HTP), è ancora poco compreso dalla popolazione. In uno studio recente, 504 persone hanno risposto a un questionario sui rischi del fumo attivo e passivo per la salute orale. Il 86,3% degli intervistati ha riconosciuto il fumo attivo come pericoloso, mentre il 79,4% e l’84,9% ritiene che il fumo passivo delle sigarette tradizionali sia più dannoso rispetto a quello degli HTP e delle sigarette elettroniche, rispettivamente. Tuttavia, le conoscenze sui rischi associati a questi dispositivi elettronici risultano confuse o incomplete.Questi risultati sottolineano l’importanza di sviluppare strategie di comunicazione più efficaci, per disseminare informazioni chiare sui rischi del fumo passivo non solo da sigarette tradizionali, ma anche da sigarette elettroniche e HTP.
La presentazione di Eugenio Pedullà alla Conferenza Nazionale CoEHAR 2024 introduce lo “Smile Study”, uno studio clinico randomizzato e multicentrico di 18 mesi che valuta gli effetti del fumo e del passaggio a sigarette elettroniche sulla salute orale. Il fumo contribuisce a malattie parodontali e carie, oltre a causare scolorimento dentale, influenzando negativamente la vita sociale degli individui.
Lo studio mira a confrontare la placca e il colore dei denti tra fumatori, ex fumatori, e non fumatori, con particolare attenzione agli utenti di sistemi senza combustione (ENDS). I primi risultati indicano che chi utilizza sigarette elettroniche mostra livelli di placca e scolorimento minori rispetto ai fumatori tradizionali, con benefici estetici e funzionali. Lo studio propone che l’uso di ENDS possa migliorare l’estetica del sorriso e ridurre i rischi parodontali per i fumatori che non riescono a smettere completamente, migliorando così il benessere psico-fisico
La presentazione di Fabio Beatrice evidenzia l’efficacia delle sigarette elettroniche rispetto ai farmaci a base di nicotina per aiutare i fumatori a smettere. Secondo l’ultima revisione Cochrane del 2023 e uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2024, la nicotina somministrata tramite sigaretta elettronica risulta essere altrettanto efficace, se non più, rispetto ai farmaci tradizionali per la cessazione del fumo.
In uno studio randomizzato su 1246 partecipanti, il 28,9% del gruppo trattato con sigaretta elettronica ha raggiunto l’astinenza continua dal fumo, rispetto al 16,3% del gruppo di controllo, con un rischio relativo di 1,77. In conclusione, la sigaretta elettronica si dimostra un valido strumento sia per i fumatori che non sono pronti a smettere, sia per coloro che falliscono con altri metodi, offrendo un’opzione di seconda linea nel percorso di cessazione.
Il fumo tradizionale rappresenta il maggiore pericolo per la salute orale e sistemica rispetto alle alternative. Tuttavia, nonostante i benefici di riduzione del rischio, le alternative non eliminano completamente i pericoli associati al consumo di nicotina. Lo studio incoraggia ulteriori ricerche per comprendere meglio gli effetti a lungo termine di queste alternative e supporta la cessazione totale del fumo come opzione ideale per la salute.
Il fumo tradizionale rappresenta il maggiore pericolo per la salute orale e sistemica rispetto alle alternative. Tuttavia, nonostante i benefici di riduzione del rischio, le alternative non eliminano completamente i pericoli associati al consumo di nicotina. Lo studio incoraggia ulteriori ricerche per comprendere meglio gli effetti a lungo termine di queste alternative e supporta la cessazione totale del fumo come opzione ideale per la salute.
L’esposizione al fumo passivo, sia da sigarette convenzionali che da prodotti alternativi come il tabacco riscaldato, rappresenta una delle principali preoccupazioni sanitarie per i bambini. Sebbene le sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato siano spesso percepiti come alternative meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali, recentemente un nostro studio pubblicato sulla rivista Environ Pollut. (Loffredo 2024 Mar 15;345:123304) ha dimostrato che anche questi prodotti possono avere un impatto negativo sulla salute dei più giovani, in particolare sul sistema cardiovascolare.
La presentazione di Piero Portincasa esamina l’impatto del fumo convenzionale e dei prodotti alternativi sulla sindrome metabolica (MetS) e il microbiota intestinale. Il fumo è associato a un rischio maggiore di MetS e patologie cardiovascolari, con un’incidenza 1,26 volte superiore nei fumatori rispetto ai non fumatori, e ancor più nei fumatori intensivi. I prodotti alternativi come le sigarette elettroniche sembrano anch’essi associati a un rischio aumentato di MetS, specialmente tra i “dual users” che usano sia sigarette convenzionali sia prodotti senza combustione.
Il fumo influenza negativamente il microbiota intestinale, riducendone la diversità e alterando le popolazioni batteriche, promuovendo condizioni come la disbiosi intestinale. Il fumo di sigaretta e il consumo di nicotina influenzano la permeabilità intestinale e aumentano l’infiammazione, contribuendo a uno stato di squilibrio metabolico. Studi recenti mostrano che la cessazione del fumo porta a miglioramenti significativi nel microbiota intestinale, con un aumento della diversità batterica e un riequilibrio delle popolazioni microbiche.
In conclusione, sebbene i prodotti senza combustione possano rappresentare una riduzione del danno rispetto al fumo tradizionale, rimangono rischi per la salute metabolica, evidenziando la necessità di ulteriori studi a lungo termine per comprendere pienamente gli effetti di questi prodotti sulla sindrome metabolica e sul microbiota
La presentazione di Lucia Spicuzza esplora l’impatto dell’uso di sigarette elettroniche (e-cig) e prodotti a tabacco riscaldato (HTP) sui pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Con una prevalenza globale del 10,3% per le persone sopra i 40 anni, la BPCO è una delle principali cause di morte a livello mondiale. L’astinenza dal fumo tradizionale è l’unica strategia con evidenze per rallentare la progressione della malattia, ma molti pazienti con BPCO continuano a fumare.
Gli studi suggeriscono che le sigarette elettroniche potrebbero ridurre i livelli di tossine rispetto al fumo tradizionale, ma gli effetti a lungo termine rimangono incerti. Tuttavia, esistono prove moderate che indicano un potenziale beneficio nella cessazione del fumo per i pazienti che usano questi dispositivi, con una maggiore probabilità di smettere rispetto a chi usa terapie sostitutive alla nicotina.
I dispositivi senza combustione sembrano offrire benefici per i pazienti BPCO che non riescono a smettere di fumare, ma sono necessarie ulteriori ricerche a lungo termine per valutare i loro effetti reali sulla salute respiratoria.
La presentazione tratta degli effetti in vitro delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato sulle cellule orali, confrontandoli con le sigarette tradizionali. La ricerca, condotta da vari esperti, esplora gli effetti biologici sulle cellule della mucosa orale, inclusi fibroblasti gengivali, cheratinociti orali e cellule staminali della polpa dentale. I risultati mostrano che, rispetto alle sigarette tradizionali, l’uso di dispositivi alternativi come le e-cig e IQOS causa danni cellulari ridotti, specialmente nei tessuti bronchiali ed epiteliali.
Test specifici (MTT assay per la vitalità cellulare, ELISA per IL-1β e IL-6, e immunofluorescenza per il danno al DNA) rivelano che il passaggio da sigarette tradizionali a dispositivi alternativi mostra effetti meno dannosi sui tessuti. Nei cheratinociti orali, gli effetti nocivi sono ridotti, ma non completamente eliminati, in seguito allo switch verso le e-cig e IQOS. In generale, lo studio conclude che questi dispositivi possono rappresentare una riduzione del danno rispetto al fumo tradizionale, sebbene il recupero dei tessuti vari in base al tipo cellulare e al tempo di esposizione
La presentazione tratta degli effetti in vitro delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato sulle cellule orali, confrontandoli con le sigarette tradizionali. La ricerca, condotta da vari esperti, esplora gli effetti biologici sulle cellule della mucosa orale, inclusi fibroblasti gengivali, cheratinociti orali e cellule staminali della polpa dentale. I risultati mostrano che, rispetto alle sigarette tradizionali, l’uso di dispositivi alternativi come le e-cig e IQOS causa danni cellulari ridotti, specialmente nei tessuti bronchiali ed epiteliali.
Test specifici (MTT assay per la vitalità cellulare, ELISA per IL-1β e IL-6, e immunofluorescenza per il danno al DNA) rivelano che il passaggio da sigarette tradizionali a dispositivi alternativi mostra effetti meno dannosi sui tessuti. Nei cheratinociti orali, gli effetti nocivi sono ridotti, ma non completamente eliminati, in seguito allo switch verso le e-cig e IQOS. In generale, lo studio conclude che questi dispositivi possono rappresentare una riduzione del danno rispetto al fumo tradizionale, sebbene il recupero dei tessuti vari in base al tipo cellulare e al tempo di esposizione
La presentazione di Silvio Festinese alla Conferenza Nazionale CoEHAR 2024 si concentra sul ruolo del rapporto medico-paziente nella riduzione del danno da fumo. Viene evidenziato come la fonte più autorevole per i fumatori sia il consiglio del medico, secondo un’indagine Censis del 2021. Tuttavia, solo una parte dei medici discute dettagliatamente il fumo con i pazienti e offre supporto concreto per la cessazione.
Un sondaggio tra oltre 1.000 medici italiani mostra che, sebbene l’80-97% raccolga l’anamnesi sul fumo, solo il 9% indaga l’esposizione al fumo passivo. Circa il 76% consiglia la cessazione totale, mentre il 10-20% suggerisce una riduzione delle sigarette. Solo una minoranza (22-40%) fornisce istruzioni concrete per smettere, e meno della metà dei medici (46%) collega il fumo con specifiche malattie del paziente.
Inoltre, la conoscenza dei dispositivi senza combustione (come le e-cig) è limitata tra i medici, con meno del 12% favorevole al loro utilizzo. Festinese sottolinea l’importanza di aumentare la consapevolezza tra i professionisti sanitari riguardo alle opzioni di riduzione del danno e ai dispositivi smoke-free
La presentazione di Lorien Abroms esamina l’affidabilità dei chatbot basati su modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) per la cessazione del fumo. Lo studio ha confrontato tre chatbot (ChatGPT di WHO, BeFreeGPT e BasicGPT) per valutare la loro capacità di fornire risposte coerenti con le linee guida per la cessazione del fumo. È stato sviluppato un indice di adesione con criteri come gestione delle voglie, supporto sociale, e chiarezza del linguaggio.
I risultati mostrano un’adesione complessiva del 57,1%, con buona performance su aspetti come il linguaggio chiaro e la raccomandazione di supporto professionale, ma con lacune su raccomandazioni per farmaci alternativi e alcune risposte che contenevano disinformazione. Lo studio evidenzia l’utilità dei chatbot per le domande comuni, ma rimane incerto l’esito per quelle meno frequenti. Conclude che i LLM possono essere uno strumento promettente per il supporto alla cessazione del fumo, ma che necessitano di miglioramenti per garantirne la sicurezza ed efficacia.
La presentazione di Thomas Brandon alla Conferenza Nazionale CoEHAR 2024 esplora la storia della “drinking controversy” e la sua somiglianza con il dibattito contemporaneo sulle sigarette elettroniche per la riduzione del danno. Brandon analizza il modello di malattia dell’alcolismo e come l’idea del “controlled drinking” (consumo controllato) abbia sfidato il dogma dell’astinenza totale. Studi come quello di D.L. Davies e il Rand Report hanno dimostrato che alcuni individui possono gestire l’alcol senza ricadute gravi, provocando un’ondata di critiche.
Brandon evidenzia similitudini con il dibattito sulle e-cig, dove scienziati e gruppi di advocacy sono spesso divisi. Come nel caso del “controlled drinking”, anche le e-cig sono oggetto di disinformazione e opinioni polarizzate, con il rischio che le preoccupazioni per la sicurezza dei giovani offuschino i potenziali benefici per i fumatori adulti.
In conclusione, Brandon suggerisce che il cambiamento della percezione pubblica richiede una comunicazione efficace e il tempo per accettare nuovi dati scientifici, come accaduto per il “controlled drinking”
La presentazione di Sarah Pratt esplora le sfide dell’uso delle sigarette elettroniche per la riduzione del danno da tabacco negli Stati Uniti, evidenziando come molte persone con gravi malattie mentali (SMI) abbiano alti tassi di fumo e difficoltà a smettere. Nonostante il crescente utilizzo delle e-cig come strumento di riduzione del danno, persistono preoccupazioni per la salute, tra cui rischi per i polmoni e la possibilità di avvicinare i giovani al fumo.
Studi recenti mostrano che le e-cig riducono l’esposizione a tossine rispetto alle sigarette tradizionali. Tuttavia, le opinioni sono divergenti: mentre alcune organizzazioni sanitarie come la American Cancer Society inizialmente vedevano le e-cig come meno dannose, recenti dichiarazioni sottolineano preoccupazioni crescenti per i loro effetti a lungo termine. Pratt conclude con un interrogativo su come migliorare la percezione delle e-cig come strumento di riduzione del danno, dato che molte persone le considerano dannose quanto il fumo tradizionale
L’intervento affronterà i potenziali rischi per la salute associati all’uso dei dispositivi elettronici che rilasciano nicotina (ENDS), tra cui le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Saranno presentati i risultati delle ricerche condotte presso l’Alma Mater di Bologna, che hanno evidenziato la presenza di sostanze tossiche negli aerosol emessi da questi dispositivi e i relativi effetti dannosi su tessuti respiratori e altri organi. L’intervento discute l’importanza di comprendere le differenze tra riduzione del rischio di esposizione e riduzione del rischio per la salute, invitando a una maggiore consapevolezza e a ulteriori studi scientifici, soprattutto in considerazione della crescente diffusione degli ENDS tra i giovani.
Con esperti provenienti da prestigiose istituzioni, tra cui:
Moffitt Cancer Center
Dartmouth College
George Washington University
Milken Institute School of Public Health
Speakers

Riccardo Polosa
Fondatore del CoEHAR, esperto di riduzione del danno da tabacco e sigarette elettroniche, ha condotto studi pionieristici sull'efficacia e la sicurezza delle e-cig, con ampio impatto scientifico.

Giovanni Li Volti
Direttore del CoEHAR e Professore ordinario di Biochimica all'Università di Catania, ha ricevuto premi internazionali per la ricerca. Specializzato in scienze pediatriche e farmacologia.

Pasquale Caponnetto
Docente di Psicologia Clinica, Università di Catania. Esperto in trattamenti antifumo per pazienti con disturbi psichiatrici, specializzato in psicoterapia relazionale e Cyber Health, coordina ricerche su terapie di riduzione del danno.

Piero Portincasa
Prof. Ordinario di Medicina Interna, Università degli Studi di Bari. Specialista in medicina interna e direttore di cliniche mediche, è esperto in patologie cardio-metaboliche e malattie rare. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali per la sua carriera accademica.

Silvio Festinese
Cardiologo con esperienza nella medicina territoriale e docenza in varie università. Ricercatore, responsabile ambulatoriale, membro di diverse commissioni nazionali, e organizzatore di convegni scientifici.

Gualberto Gussoni
Medico Chirurgo e Direttore Scientifico di FADOI. Esperto in farmacologia e ricerca clinica, docente universitario e autore di oltre 90 articoli. Membro di EMA e promotore di progetti nazionali sulla sperimentazione clinica.

Lorien Abroms
Associate Dean presso il Milken Institute School of Public Health. Esperta in promozione della salute digitale, ha sviluppato programmi innovativi come Text2Quit. Ha oltre 100 pubblicazioni e co-dirige il GW Bright Institute.

Francesco Ludovichetti
Specialista in odontoiatria pediatrica. Esperto in odontoiatria pediatrica e parodontologia, ha pubblicato oltre 40 articoli. Relatore internazionale, è anche visiting professor e libero professionista in Italia.

Sara Manti
Pediatra e ricercatrice presso l'Università di Messina, è presidente regionale SIAIP e consigliere regionale e nazionale in ambito di allergologia e malattie respiratorie infantili.

Thomas Brandon
Esperto di dipendenza da tabacco e interventi di cessazione, ha guidato ricerche innovative, servito come presidente della Society of Addiction Psychology e ricevuto premi per il contributo alla ricerca sul tabagismo.

Fabio Beatrice
Direttore Scientifico di MOHRE. Fondatore del Centro Antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, promuove l'uso della sigaretta elettronica per ridurre i danni nei fumatori incalliti, sostenendo politiche di riduzione del rischio.

Lorella Marinucci
Ricercatrice presso l'Università di Perugia, studia istologia, embriologia e biocompatibilità di materiali medici. Ha pubblicato 62 lavori scientifici su temi come tossicità, sindromi genetiche e implantologia.

Stefano Pagano
Professore Associato, Università degli Studi di Perugia. Specializzato in materiali dentari e tecnologie protesiche, conduce ricerche su nanomateriali attivi e citotossicità, con numerose pubblicazioni internazionali nel campo odontoiatrico.

Giuseppe Lo Giudice
Medico e docente universitario specializzato in Odontostomatologia, ricercatore con oltre 700 pubblicazioni, è professore e responsabile clinico presso l'Università di Messina, attivo in ambito odontoiatrico e accademico dal 1980.

Eugenio Pedullà
Professore Associato in Odontoiatria Conservativa ed Endodonzia presso l'Università di Catania, è esperto in Endodonzia e Conservativa, autore di pubblicazioni e relatore in congressi internazionali.

Lucia Spicuzza
Esperta in medicina respiratoria e disturbi del sonno. Si occupa di disturbi respiratori del sonno, controllo respiratorio e cardiovascolare, apnea pediatrica, asma bronchiale e medicina d'alta quota.

Simone Ronsisvalle
Ricercatore in chimica farmaceutica. Si occupa della progettazione e sintesi di composti farmaceutici, con focus su ligandi neuroprotettivi, antitumorali e antinfiammatori, oltre a studi sul dolore cronico e recettori oppioidi.

Silvia Granata
Ricercatrice in scienze farmaceutiche e biotecnologiche. Ha un dottorato in scienze biotecnologiche e lavora su progetti AIRC e PNRR presso istituti di ricerca in ambito farmacologico.
About Conference
In occasione della Giornata Mondiale Antifumo promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 31 Maggio, come ogni anno, il CoEHAR (Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo) dell’Università di Catania, organizza la “Conferenza nazionale CoEHAR” che si terrà mercoledì 31 Maggio dalle ore 8,30 alle ore 16 presso l’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Università di Catania.
Il CoEHAR è il centro di eccellenza fondato nel 2018 dal prof. Riccardo Polosa, considerato il più autorevole scienziato al mondo nel campo della ricerca sulla riduzione del danno da fumo.
Per il No Tobacco Day, Catania si trasforma nella capitale mondiale della ricerca antifumo accogliendo esperti nazionali ed internazionali provenienti da paesi diversi e da atenei di tutta la penisola per affrontare e dibattere sui temi e sulle produzioni scientifiche relative agli strumenti e alle soluzioni più efficaci per aiutare i fumatori ad abbandonare cattive abitudini e migliorare il proprio stile di vita.
Negli ultimi 5 anni, l’attività scientifica del CoEHAR ha prodotto più di 130 papers grazie alla collaborazione con più di 100 ricercatori impegnati in 15 paesi diversi nel mondo.
La Sicilia, e Catania nello specifico, rappresentano il punto di partenza di una battaglia contro il fumo che in ogni parte del globo ha il solo obiettivo di creare un mondo libero dalla combustione entro il 2030.
In occasione della Conferenza annuale CoEHAR, che sarà moderata dalla prof.ssa Carla Bruschelli dell’Università di Roma La Sapienza, saranno presenti tra gli altri anche il prof. Roberto Sussman dell’Universidad Nacional de Mexico, il prof. Nick Croft dell’University of Melbourne, il prof. Emmanuele Jannini dell’Università di Roma Tor Vergata, e numerosi altri esperti di patologie fumo correlate.
Anche per l’edizione 2023, grazie alla collaborazione con LIAF Lega Italiana Anti Fumo, è prevista la possibilità, per i primi 50 iscritti al convegno del 31 Maggio, di accedere gratuitamente al corso di formazione FAD, valido 50 ECM per professionisti sanitari, sul tema “Le nuove frontiere della dipendenza tabagica e suo trattamento”.
Inoltre, per gli studenti di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania è prevista l’erogazione di crediti ADE (vedi programma SOSUnict).
L’iscrizione al Convegno deve pervenire dal singolo partecipante inviando una mail con i propri dati a cr.coehar@unict.it
Speakers



















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