I ricercatori dell’Università di Kragujevac, in Serbia, parte del progetto Replica, hanno recentemente pubblicato su Toxicology Letters, uno studio in merito agli effetti dannosi del fumo di sigaretta sulle cellule staminali mesenchimali, cellule dalle rilevanti proprietà rigenerative e immunomodulanti, considerate agenti terapeutici potenzialmente nuovi nel trattamento di varie malattie infiammatorie degenerative e indotte da cellule immunitarie del fegato
partner coehar replica

Molti dei ricercatori dei progetti promossi dal CoEHAR continuano a produrre articoli autonomamente. La rivoluzione partita da Catania si estende in tutto il mondo. I partner sono oggi autori di studi indipendenti sugli effetti dannosi del fumo sulla salute umana

Il network di laboratori affiliati al centro catanese, ormai noto per essere un polo scientifico di alto livello nello scenario della ricerca applicata ai danni del fumo sulla salute e ai progetti nel campo della riduzione del danno, ha avviato un’attività indipendente foriera di nuovi risultati scientifici.

I ricercatori dell’Università di Kragujevac, in Serbia, partner del progetto Replica, hanno recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Toxicology Letters uno studio in merito agli effetti dannosi del fumo di sigaretta sulle cellule staminali mesenchimali e che dimostra che il fumo è in grado di alterare la risposta protettiva di queste cellule in caso di danno epatico, esponendo maggiormente il fegato dei fumatori a patologie su base infiammatoria.

Le cellule staminali mesenchimali sono cellule dalle rilevanti proprietà rigenerative e immunomodulanti, considerate agenti terapeutici potenzialmente nuovi nel trattamento di varie malattie infiammatorie degenerative e indotte da cellule immunitarie del fegato.

Valutare e conoscere gli effetti negativi di fattori endogeni come il fumo di sigaretta significa garantire la creazione di percorsi terapeutici ottimizzati e più efficaci. Infatti le tossine contenute nel ​​fumo di sigaretta inducono stress ossidativo e infiammazione, svolgendo un ruolo importante nella progressione della bronchite, dell’enfisema, della gastroenterite, dell’epatite, della steatosi epatica non alcolica.

L’esposizione continua al fumo di sigaretta aumenta significativamente il rischio di sviluppo di cancro ai polmoni, al fegato e al colon. Anche le cellule staminali mesenchimali che risiedono nei polmoni, nel fegato, nei reni, nell’intestino, nel cervello e nel midollo osseo sono colpite dal fumo di sigaretta e vedono diminuire significativamente il proprio potenziale rigenerativo e protettivo.

Gli effetti dannosi del fumo sull’immunosoppressione e sull’epatoprotezione di queste cellule, però, sono ancora sconosciuti. I ricercatori dell’Università serba hanno utilizzato un modello che simulava un danno epatico acuto per esaminare i cambiamenti nelle proprietà immunosoppressive ed epatoprotettive delle cellule staminali mesenchimali esposte al fumo di sigaretta, confrontando le loro capacità terapeutiche e immunoregolatorie con le note caratteristiche epatoprotettive e immunosoppressive delle stesse cellule in condizioni standard.

Il fumo di sigaretta è risultato avere effetti dannosi sulle proprietà immunosoppressive ed epatoprotettive di tali cellule, che non sono state in grado di produrre in modo ottimale fattori immunoregolatori, sopprimere l’infiammazione epatica guidata dalle cellule T, NK e NKT e non sono state in grado di promuovere la riparazione e la rigenerazione dei fegati danneggiati.

Un altro importante risultato scientifico, che si aggiunge alla lista delle prove a nostra disposizione in merito ai danni in termini di salute del fumo di sigaretta e che permette la valutazione di strategie alternative laddove l’opzione di abbandonare il fumo non sia, volutamente o meno, percorribile e che testimonia l’alto grado di efficienza e competenze raggiunto dai laboratori internazionali che hanno scelto di seguire la missione del CoEHAR e che permettono una ricerca indipendente e multilaterale.