La rivista The Lancet Oncology ha pubblicato in Agosto un articolo che ha chiarito le posizioni del fondatore e del direttore del Coehar circa la diffusione di notizie infondate negli ultimi mesi

La rivista The Lancet Oncology ha pubblicato in Agosto un articolo che ha chiarito le posizioni del fondatore e del direttore del Coehar circa la diffusione di notizie infondate negli ultimi mesi.

Lo scorso giugno, il Lancet ha pubblicato un articolo circa i conflitti di interesse all’interno della ricerca scientifica nel campo del tabacco, che era in gran parte impreciso e connotato da un forte carattere diffamatorio.

Nel testo, venivano presi di mira alcuni ricercatori del CoEHAR con accuse ad hominem, secondo le quali si dichiaravano legami non divulgati con l’industria della riduzione del danno, gettando discredito persino sul centro stesso, inclusa il suo network internazionale, avanzando accuse false e infondate.

Ricardo Polosa, fondatore del CoEHAR, e Giovanni Li Volti, direttore del Centro, hanno informato il The Lancet Oncology che l’articolo era potenzialmente dannoso per la reputazione del CoEHAR e dei suoi ricercatori, e mostrava inoltre diverse violazioni etiche, falsità da parte dell’autore, peccando dell’elementare accortezza giornalistica di ricercare la risposta del centro di ricerca prima della pubblicazione.

Alla fine, questa è la risposta che è stata approvata dall’Editor in Chief e pubblicata alcuni giorni fa sul The Lancet Oncology:

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1470204521004770?via%3Dihub

La risposta mette le cose in chiaro e, nello specifico, sono i tre i punti sottolineati:

  1. I ricercatori chiamati in causa hanno sempre reso noti i propri conflitti di interesse
  2. I ricercatori del CoEHAR non lavorano per gli interessi dell’industria del tabacco
  3. L’obiettivo del CoEHAR è aiutare i fumatori e ridurre la devastazione causata dal fumo di sigaretta

Tuttavia-specifica il prof. Polosa- diversi punti importanti non sono stati pubblicati nella nostra risposta. La decisione di pubblicare l’articolo senza darci la possibilità di affrontare e chiarire le accuse è stato un comportamento discriminatorio e ha configurato una condotta etica scorretta secondo le linee guida del Committee on Publication Ethics. Ciò è stato ignorato”.

“L’obiettivo scientificamente legittimo di denunciare interessi in conflitto è degenerato in uno strumento politico di abuso e censura. I nostro detrattori utilizzano il termine conflitto di interessi per cercare di censurare qualsiasi ricerca che non sostengono. Se alcune persone spendono così tanto tempo e sforzi  per cercare di screditare il nostro lavoro, invece di impegnarsi ad ingaggiare un dibattito scientifico civile, ciò significa che il nostro lavoro è fondamentale!” ha aggiunto Li Volti.

Nei campi di ricerca fortemente politicizzati, tutti hanno conflitti di interesse e, molto spesso, i più importanti di questi conflitti sono ideologici o tribali, non finanziari. Solitamente i detrattori insistono sul non avere interessi in conflitto, anche quando loro stessi e chi li finanzia hanno forti legami con particolari posizioni ideologiche.

Dobbiamo essere orgogliosi di contribuire alla missione del CoEHAR e alla sua visione.

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