Polosa GTNF

Il prof. Riccardo Polosa ha preso parte ai lavori dell’edizione 2025 del GTNF, la conferenza dedicata al mondo del tabacco, della nicotina e delle soluzioni future del settore, ospitata quest’anno a Bruxelles.

Il GTNF (Global Tobacco and Nicotine Forum) è uno degli appuntamenti più attesi del mondo del tabacco e della nicotina: ogni anno, esperti del mondo sanitario, ricercatori, membri dell’industria e investitori si ritrovano per discutere delle prospettive future del settore, confrontandosi sulle strategie da intraprendere e scambiandosi idee e spunti di riflessione.

Anche quest’anno, il CoEHAR ha deciso di prendere parte alla conferenza, condividendo l’esperienza dei propri ricercatori e i dati derivanti dalle proprie attività scientifiche.

A rappresentare il centro catanese, il suo fondatore, il prof. Riccardo Polosa, che proprio oggi ha partecipato al panel “Nicotine Misperceptions”, dedicato all’insieme di concezioni errate che ancora oggi persistono nella mente dei consumatori in merito a nicotina, tabacco e prodotti privi di combustione.

Secondo analisi condotte negli Stati Uniti – ma che riflettono una realtà simile in molti altri paesi del mondo – quasi il 94% dei fumatori o utilizzatori di sigarette elettroniche ritiene che i prodotti a rischio ridotto, e quindi il vapore da essi emesso, siano dannosi quanto, se non più, del fumo di sigaretta. Tra i consumatori duali, questa percentuale si attesta intorno all’80%.

Lo stesso vale per la nicotina: molti fumatori e svapatori la considerano direttamente responsabile delle patologie correlate al fumo e dell’insorgenza dei tumori, un’affermazione ormai smentita dalla ricerca scientifica internazionale.

Fin dall’inizio, il mondo delle sigarette elettroniche ha visto il proliferare di miti riguardo al loro utilizzo o ai possibili effetti dannosi sulla salute: come non ricordare l’ ‘EVALI” o il timore di alte concentrazioni di metalli pesanti presenti nei liquidi delle ecig”, racconta il prof. Riccardo Polosa nel corso del suo intervento.

Temo che da allora non abbiamo compiuto grandi progressi. Tuttavia, è anche vero che, grazie alla collaborazione con un team molto appassionato, abbiamo iniziato a pensare a come correggere questo insieme di informazioni errate da un punto di vista estremamente pratico, cercando di pensare fuori dagli schemi.

Il prof. Polosa spiega infatti come sia necessario individuare tre target specifici per massimizzare l’impatto delle attività dei ricercatori e dei comunicatori nel campo delle strategie di riduzione del danno:

In primis, i colleghi – medici, ricercatori, operatori sanitari – con cui è necessario interagire in modo diverso rispetto alle modalità tradizionali utilizzate nei congressi o negli eventi scientifici.

Ritengo che dobbiamo interagire in modo più proattivo con questa specifica categoria, e che possiamo farlo adottando la metodologia del consenso Delphi, che permette una partecipazione attiva degli esperti coinvolti. Fornendo un insieme di postulati su cui riflettere e cercare di raggiungere un consenso (o evidenziare il disaccordo), possiamo non solo ottenere una visione condivisa su determinati temi, ma anche stimolare il dibattito su quei punti che restano ancora poco chiari.

Secondo target di riferimento saranno i ricercatori, con le criticità che ancora permangono nel mondo della ricerca spesso popolate da interpretazioni errate dei risultati e da scelte metodologiche non standardizzate.

E il terzo, e più importante target, sono le persone stesse, gli utilizzatori di questi prodotti:Dobbiamo provare a comunicare con loro e avviare un dialogo positivo sulle strategie di riduzione del danno.”

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