Un nuovo studio targato CoEHAR appena pubblicato su Harm Reduction Journal conferma che fumare sigarette tradizionali comporta il più alto rischio di respiro sibilante (wheezing), mentre l’uso esclusivo di sigarette elettroniche non mostra differenze significative rispetto a chi non ha mai fumato o svapato. Si tratta di una ricerca di grande rilevanza, condotta su oltre 9.000 adulti scozzesi: è uno dei primi studi europei di ampia scala a documentare tali risultati, andando oltre le evidenze finora basate soprattutto su campioni statunitensi e contribuendo a rafforzare il quadro globale sugli effetti del vaping sulla salute respiratoria.

Il team di ricerca ha analizzato i dati raccolti in Scozia tra il 2017 e il 2019, suddividendo i partecipanti in tre gruppi: fumatori esclusivi, vapers esclusivi e mai utilizzatori. Dall’analisi è emersa una relazione chiara: il rischio di wheezing aumenta in modo proporzionale al numero di sigarette fumate ogni giorno. Al contrario, nei vapers esclusivi non sono state osservate differenze statisticamente rilevanti rispetto ai non utilizzatori.

Ricordiamo che il wheezing è un rumore respiratorio anomalo, simile a un fischio acuto o un sibilo, che si avverte soprattutto durante l’espirazione. Si tratta di un sintomo clinico tipico nei soggetti fumatori soprattutto se affetti da asma o BPCO.

Lo studio offre una fotografia significativa che rafforza il ruolo del fumo combusto come principale responsabile dei sintomi respiratori, mentre l’uso esclusivo di sigarette elettroniche appare associato a un rischio molto più contenuto.

Gli autori sottolineano l’importanza di studi prospettici futuri, capaci di valutare con strumenti clinici oggettivi — come test respiratori e biomarcatori — l’evoluzione dei sintomi e gli effetti di lungo periodo.

Il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, ha aggiunto:

“Questa ricerca conferma che il fumo di sigaretta produce danni respiratori in misura proporzionale all’intensità del consumo. L’uso esclusivo di sigarette elettroniche, pur non essendo privo di rischi, appare una strategia concreta di riduzione del danno per chi non riesce a smettere del tutto. La cessazione rimane la scelta più sicura, ma per i fumatori recalcitranti il vaping può rappresentare un’alternativa di certo meno dannosa”.

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