L’ultima review del team di ricercatori del progetto In Silico Science ha analizzato nel dettaglio i risultati di 25 studi diversi, per un totale di 1,810 fumatori, in merito ai possibili effetti cardiovascolari delle ecig: i risultati non hanno fornito alcuna indicazione che l’uso di sigarette elettroniche sia più dannoso del fumo convenzionale. Non solo, ma il passaggio dalle sigarette tradizionali alle ecig potrebbe tradursi in benefici per la salute
Catania, 11 gennaio 2023- La sostituzione del fumo combusto con le sigarette elettroniche all’interno dei programmi di salute pubblica è una scelta già intrapresa da diverse nazioni: purtroppo, continuano a resistere dubbi in merito ai possibili risvolti negativi per la salute umana dei dispositivi elettronici a rilascio di nicotina.
In Silico Science è un progetto coordinato dal CoEHAR, Centro di Eccellenza internazionale per la ricerca sulla riduzione del danno da fumo, il cui scopo è quello di reperire ed analizzare la letteratura scientifica di settore in merito ai possibili effetti delle ecig. Inoltre, una volta individuati gli studi, il lavoro dei ricercatori consiste nel valutarne la metodologia, riportando eventuali carenze o punti di forza e valutando la solidità dei risultati ottenuti.
L’ultima ricerca condotta dalla dott.ssa Renée O’Leary, ricercatrice del CoEHAR e tra i massimi esperti nel campo delle revisioni sistematiche, ha valutato le prove di ricerche cliniche condotte su un campione reale di fumatori per rispondere alla domanda: “Quali sono gli effetti sulla salute vascolare della sostituzione delle sigarette convenzionali con il fumo elettronico?”.
Lo studio ha incluso 25 ricerche per un totale di 1,810 partecipanti fumatori. Gli autori hanno scoperto che quasi i due terzi dei test analizzati hanno dimostrato che le sigarette elettroniche non recano alcun danno aggiuntivo alla salute di un fumatore, nello specifico per quanto riguarda frequenza cardiaca, pressione sanguigna e test cardiovascolari. Inoltre, i ricercatori hanno valutato i dati provenienti da due studi clinici secondo i quali l’uso di ecig potrebbe al contrario comportare potenziali benefici. Ad esempio, i partecipanti con ipertensione hanno sperimentato una riduzione clinicamente significativa della pressione arteriosa sistolica dopo un anno di utilizzo di sistemi elettronici di somministrazione della nicotina.
Per quanto riguarda eventuali limiti o difetti metodologici, venti studi sono stati classificati come ad alto rischio di parzialità e cinque a rischio moderato. Tra le problematiche più comuni, la revisione ha evidenziato che sette studi presentavano lacune legate ai partecipanti allo studio: i soggetti venivano ricondotti a un unico genere, oppure erano partecipanti appena entrati nell’età adulta o dichiaravano schemi di consumo del tabacco eccezionalmente bassi o elevati. I ricercatori hanno inoltre sottolineato come la fiducia nei risultati sia in molti casi compromessa a causa dei campioni di studio troppo ridotti: un dato rilevante per circa la metà degli studi analizzati. Alcune ricerche, inoltre, hanno utilizzato protocolli che non rispecchiano le normali condizioni di uso da parte degli svapatori.
“La nostra review fornisce dati dettagliati e aggiornati sulle possibili implicazioni in termini di salute cardiovascolare derivanti dall’uso di sigarette elettroniche” ha affermato la dott.ssa O’Leary, autrice dello studio “I risultati infatti supportano l’idea che l’uso di ecig non aggiunga alcun rischio cardiovascolare e rileva che i fumatori che decidono di passare al fumo elettronico potrebbero trarre benefici. Però, come emerso da altre review, abbiam osservato lacune metodologiche negli studi analizzati, in larga parte dovute al design e alla struttura delle ricerche, che non rispecchiano le normali condizioni di svapo, e limitazioni come campioni di studio troppo ridotti o una mancanza nell’accertamento di una pregressa abitudine tabagica”.
LO STUDIO
La review ha analizzato e incluso nel report un totale di 25 studi selezionati tra il 31 gennaio e il 29 aprile 2021. Tra i requisiti necessari all’inclusione, gli studi dovevano contenere gruppi di confronto con soggetti fumatori o un test per i partecipanti che avevano sostituito il fumo combusto con quello elettronico. Inoltre, lo studio doveva riportare i dati sugli esiti o l’analisi di test cardiovascolari.
Sono stati selezionati 8 studi americani, 6 inglesi, 4 italiani, 2 studi condotti in Germania e uno studio per ciascuna delle seguenti nazioni, Belgio, Grecia, Indonesia, Polonia e Sud Africa. Le ricerche riguardavano un campione totale di 1,810 fumatori di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Quattordici studi comprendevano test effettuati in acuto, mentre undici riportavano dati di follow up compresi tra i 5 e i 24 mesi. Per quanto riguarda i possibili effetti dello svapo sulla frequenza cardiaca, 8 studi in acuto non hanno trovato alcun incremento significativo con le ecig. Tre studi in acuto hanno rilevato un incremento della frequenza con le ecig contenenti nicotina, ma in uno studio l’aumento non era significativamente diverso da quello rilevato per il fumo combusto e nell’altro, invece, l’aumento era significativamente inferiore rispetto alla sigaretta tradizionale. Otto studi su nove di follow up non hanno riscontrato aumenti significativi.
Diciannove studi hanno valutato i risultati di test condotti sulla pressione sanguigna, otto studi in acuto e 11 di follow up. Quindici studi non hanno rilevato cambiamenti significativi. Due studi hanno dimostrato che il fumo combusto innalza significativamente la pressione sanguigna mentre le ecig no. Solamente uno studio di quelli compresi nella review ha comparato i dati sulla pressione sanguigna degli utilizzatori duali e di quelli esclusivi, riscontrando che gli utilizzatori esclusivi incorrono in miglioramenti significativi sulla frequenza cardiaca e sula pressione sanguina rispetto agli utilizzatori duali.
Per quanto riguarda difetti metodologici o limitazioni, i ricercatori hanno valutato che per sette studi sussistevano problematiche relative ai partecipanti: o appartenevano a un solo genere, oppure erano giovani adulti o dichiaravano modelli eccezionalmente leggeri o pesanti di consumo di sigarette. Per gli studi sul funzionamento cardiovascolare, l’età dei partecipanti rappresenta una problematica rilevante. Un’altra limitazione metodologica che contribuisce alla scarsa certezza delle prove è la dimensione del campione degli studi. Undici studi sono stati condotti su un campione totale di utilizzatori di dispostivi elettronici a rilascio di nicotina pari o inferiore a 20.
Inoltre, i ricercatori hanno riscontrato differenze nella tipologia di device per il vaping studiati, sottolineando come i dati provenienti dalle prime tipologie di ecig potrebbero non trovare riscontro con i modelli attualmente in circolazione. In aggiunta, diversi studi non considerano la pregressa abitudine tabagica dei soggetti e altri invece utilizzano protocolli di svapo che non riproducono la reale esperienza dei consumatori.
Gli autori esortano i ricercatori a prestare molta attenzione ai loro progetti di ricerca: sono necessarie più prove di qualità per informare se l’utilizzo della sigaretta elettronica è un’opzione terapeutica utile per la riduzione del danno per le persone che fumano.