Una review di 49 studi pubblicata sull’IEEE Journal of Biomedical and Health Informatics fa il punto su app, dispositivi indossabili e algoritmi di AI che promettono di rivoluzionare i programmi per smettere di fumare: accuratezze oltre il 95 % in laboratorio, ma servono validazioni cliniche e usabilità sul campo per portare questi strumenti nella sanità pubblica. 

Catania, 7 Luglio 2025 – Le tecnologie digitali aprono una nuova frontiera anche nella lotta al tabagismo. A dimostrarlo è la revisione sistematica pubblicata sull’IEEE Journal of Biomedical and Health Informatics e firmata dagli informatici del CoEHAR dell’Università di Catania. L’analisi ha passato in rassegna 49 studi pubblicati tra il 2019 e il 2023 sull’efficacia di sensori, dispositivi indossabili e applicazioni mobili per il monitoraggio e la cessazione del fumo .


Le tecnologie indossabili e i dispositivi mobili stanno cambiando radicalmente il modo in cui monitoriamo i comportamenti a rischio”, spiega il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR. “Il nostro obiettivo è sviluppare strumenti intelligenti che, grazie all’IA, possano essere integrati nei programmi di sanità pubblica e aiutare le persone a smettere definitivamente di fumare”.

Le soluzioni che combinano algoritmi di machine learning e dati da sensori indossabili raggiungono accuratezze superiori al 95 % in ambiente controllato ma l’adozione su larga scala è frenata da variabilità individuale, autonomia della batteria e robustezza in contesti reali. Sono stati individuati due tipologie di sistemi: quelli a rilevazione automatica del fumo (come sensori di movimento, computer vision e algoritmi di machine learning) e le Applicazioni mobili per la cessazione (molte già disponibili su iOS/Android; alcune, come Pivot o CureApp che hanno superato i trial clinici e integrano biofeedback e tecniche di gamification). 

È necessario che queste tecnologie non siano solo smart, ma anche realmente efficaci e certificate scientificamente”, sottolinea il prof. Sebastiano Battiato, co-autore dello studio.

Tra le app più promettenti figurano Pivot, CureApp, Quit Genius e Craving to Quit!, che uniscono tecniche di CBT, mindfulness, biofeedback e sistemi di ricompensa. 

Le strategie psicotecnologiche – conclude il dott. Mirko Casu, primo autore – consentono di adattare l’intervento alle caratteristiche del singolo fumatore, rendendo la cessazione più accessibile, sostenibile e fondata su evidenze”.

La ricerca rientra nelle attività del progetto PNRR SAMOTHRACE e del programma FAIR, dedicati allo sviluppo di soluzioni high-tech per la salute. I ricercatori auspicano test clinici di lunga durata, standard condivisi di valutazione e interfacce più user-friendly per traghettare queste tecnologie dai laboratori alla pratica quotidiana.

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