Secondo il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR: "Questa piccola ricerca qualitativa ha semplicemente confermato ciò che già sapevamo: che i giovani sono desiderosi di esplorare nuove esperienze, con il vaping che potrebbe essere una di esse. Una limitazione critica di questa ricerca è l'assenza di informazioni su come questi partecipanti siano stati resi edotti sulle implicazioni per la salute e sulla dipendenza da nicotina/vaping. Per lavorare verso un mondo senza fumo, è essenziale che la nostra comunicazione sul rapporto rischio-beneficio del vaping sia accurata e veritiera".
vaping substance abuse

Attualmente, si stima che il 14,1% degli studenti delle scuole superiori degli Stati Uniti abbia fatto uso di sigarette elettroniche almeno una volta negli ultimi 30 giorni, ed è più comune il vaping rispetto al consumo di qualsiasi altro prodotto del tabacco.

Secondo i dati del NYTS, l’uso esclusivo di sigarette tradizionali è diminuito notevolmente dal 2,6% all’0,8% tra il 2018 e il 2019. Anche tra i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 24 anni, si sono osservati livelli record di bassa prevalenza del fumo di tabacco. Nel 2014, la prevalenza del fumo di sigaretta era del 16,6%, ma nel 2019 era scesa al 7,7%. Questa diminuzione dei tassi sul fumo è stata ancora più marcata tra gli studenti delle scuole superiori, passando dal 9,2% del 2014 al 5,8% del 2019.

Letter to the Editors of Substance Abuse: Research and Treatment; Adolescents Who Vape Nicotine and Their Experiences Vaping: A Qualitative Study; Regarding Dubé et al. (2023)” è una lettera pubblicata su Sage Journal dai membri del CoEHAR. Nella pubblicazione, gli autori hanno commentato alcune limitazioni emerse nella ricerca condotta dalla prof.ssa Catherine E Dubé “Adolescents Who Vape Nicotine and Their Experiences Vaping: A Qualitative Study”: la dimensione del campione, la qualità delle informazioni e l’enfasi sugli aspetti psicosociali.

Lo scopo di uno studio qualitativo è assicurare una dimensione del campione sufficientemente ampia per scoprire e valutare tutti gli aspetti prospettici, fino al punto di saturazione. Gli autori, dunque, dovrebbero dimostrare che un campione di studio di 11 soggetti è sufficientemente ampio per descrivere adeguatamente il fenomeno di interesse, approfondendo ulteriormente l’argomento di ricerca.

Di interesse, l’enfasi sugli aspetti psicosociali che inducono comportamenti di vaping è particolarmente interessante nel manoscritto. La forza dal gruppo di coetanei e della famiglia emerge in modo molto forte nelle scelte degli adolescenti e sottolinea, in linea con la ricerca di Dubé et al., la necessità di conoscere profondamente queste dinamiche nel mondo dei giovani.

Secondo il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR: “Questa piccola ricerca qualitativa ha semplicemente confermato ciò che già sapevamo: che i giovani sono desiderosi di esplorare nuove esperienze, con il vaping che potrebbe essere una di esse. Una limitazione critica di questa ricerca è l’assenza di informazioni su come questi partecipanti siano stati resi edotti sulle implicazioni per la salute e sulla dipendenza da nicotina/vaping. Per lavorare verso un mondo senza fumo, è essenziale che la nostra comunicazione sul rapporto rischio-beneficio del vaping sia accurata e veritiera“.

Articolo disponibile in inglese

Cite
Caponnetto P, Triscari S, Vitale NM, Polosa R. Letter to the Editors of Substance Abuse: Research and Treatment; Adolescents Who Vape Nicotine and Their Experiences Vaping: A Qualitative Study; Regarding Dubé et al. (2023). Substance Abuse: Research and Treatment. 2023;17. doi: 10.1177/11782218231197959