Il CoEHAR, fondato dal prof. Riccardo Polosa, ospita a Catania un altro meeting internazionale dedicato ai progetti per la riduzione del danno da fumo. Negli ultimi 6 anni, i membri CoEHAR hanno visto la presenza in città di centinaia di scienziati provenienti da ogni parte del mondo. Il Centro di Ricerca dell’ateneo catanese, grazie alla leadership del prof. Polosa, ha ormai consolidato il suo ruolo di coordinamento della ricerca mondiale nel campo della riduzione del danno da fumo attraendo ed inglobando cultura e conoscenze provenienti da ogni parte del globo. Un incentivo, non solo per l’autorevolezza scientifica dei membri CoEHAR, ma anche per la città, diventata ormai punto di interesse sociale per diversi governi e membri della comunità scientifica internazionale.
“THRUST”, l’ultimo progetto nato in casa CoEHAR, ha l’obiettivo di valutare gli endpoint respiratori correlati al fumo attraverso strumenti innovativi ed analisi di nuovi biomarcatori.
“Per migliorare la nostra comprensione di come il fumo influisce sulla salute polmonare – ha infatti spiegato Polosa – vogliamo utilizzare la tomografia computerizzata ad alta risoluzione (HRCT) abbinata a strumenti di intelligenza artificiale. In questo modo saremo in grado di distinguere lo stato di salute polmonare tra fumatori, ex fumatori e individui che non hanno mai fumato“.
Lo studio sta reclutando una coorte di 180 volontari sani (60 fumatori, 60 ex fumatori e 60 mai fumatori), per affinare la metodologia prima di espandere la dimensione del campione di studio. Nel corso di un anno, il gruppo di ricerca utilizzerà strumenti di intelligenza artificiale specializzati per valutare la densità polmonare, le caratteristiche della struttura e le misurazioni delle vie aeree attraverso le scansioni HRCT.
L’obiettivo primario della ricerca è stabilire un’analisi quantitativa affidabile della microstruttura polmonare, garantendo la ripetibilità di queste misure. In un approccio innovativo, gli obiettivi secondari includono l’esecuzione di una serie di test cardiorespiratori e la raccolta di campioni biologici per identificare nuovi biomarcatori di potenziale danno (BoPH) e verificare la conformità attraverso biomarcatori di esposizione (BoE).
Una componente chiave dello studio è la correlazione dei parametri HRCT identificati dall’IA con altri indicatori cardiorespiratori come i risultati della spirometria, l’oscillometria e i test che valutano lo scambio di gas nei polmoni.
“Ciò testimonia – continua Polosa – il potenziale sinergico dell’imaging medico avanzato, dell’intelligenza artificiale e della ricerca multidisciplinare nella comprensione e, in ultima analisi, nella riduzione dei danni legati al tabacco”.
Il progetto, coordinato dal prof. Riccardo Polosa, vede la partecipazione in particolare di alcuni membri del CoEHAR: il prof. Stefano Palmucci, la prof.ssa Lucia Spicuzza, il prof. Antonio Longo ed il prof. Davide Campagna. Partner del progetto sono Metanoic Health (la CRO che ha condotto la sperimentazione) ABF (il laboratorio specializzato nell’analisi dei biomarcatori), il prof. Jonathan Belsey; diversi medici dell’ospedale ASPH NHS nel Regno Unito dove è in corso lo studio ed Eclat, lo spin off dell’ateneo che gestisce lo studio. I Paesi coinvolti sono Italia, Regno Unito e Germania.