Associazione tra Covid-19 e fumo: il lavoro dei ricercatori CoEHAR trova conferme in uno studio inglese, secondo il quale i fumatori, rispetto a chi non ha mai fumato, incorrono in un rischio di ospedalizzazione da Covid-19 di circa 1/3 inferiore
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Associazione tra Covid-19 e fumo: il lavoro dei ricercatori CoEHAR trova conferme in uno studio inglese, secondo il quale i fumatori, rispetto a chi non ha mai fumato, incorrono in un rischio di ospedalizzazione da Covid-19 di circa 1/3 inferiore

Il Covid-19 è una patologia respiratoria e, in quanto tale, si potrebbe supporre che il decorso della malattia sia aggravato da abitudini o comportamenti dannosi con forte impatto sul sistema respiratorio, come il fumo. 

L’abitudine di accendersi una sigaretta è, ad oggi, una delle principali cause prevedibili di morte ed un fattore di rischio per molte malattie non trasmissibili, che rappresentano a loro volta fattori di rischio non trascurabili per lo sviluppo di forme gravi di Sars-Cov-2.

Diverse ricerche internazionali si sono focalizzate sulla possibilità che esista una relazione di causalità diretta tra il fumo e il Covid-19.

Un’ipotesi che i ricercatori del CoEHAR avevano iniziato a indagare grazie a diversi studi nel corso  dell’ultimo anno, valutando la possibilità che, mentre il fumo sia un fattore di rischio, la nicotina in esso contenuta possa rappresentare un fattore protettivo.

Dati che trovano riscontro in uno studio di coorte condotto in Inghilterra, “Association between smoking, e-cigarette use and severe COVID-19: a cohort study”, che ha valutato l’impatto della prima ondata pandemica tra il 24 gennaio 2020 e il 30 aprile 2020.

Lo studio era aperto a tutti adulti registrati nei 1205 studi di medicina generale inglesi, che contribuiscono al Qresearch database. 

Su oltre 8 milioni di persone incluse nello studio, il 95.3% veniva registrato con lo status di fumatore. Solo lo 0.9% utilizzava sigarette elettroniche, del quale il 4.7% non aveva mai fumato, il 51.1% dichiarava di essere ex-fumatore e il 44.2% utilizzava ancora le sigarette tradizionali.

Se paragonati a chi non aveva mai fumato, i fumatori mostravano dati di ospedalizzazione a causa del Covid-19 più bassi. Dati simili anche per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva e il tasso di mortalità.

Nessun rischio elevato è stato invece osservato tra chi utilizzava sigarette elettroniche.

Sebbene non si sia ancora stato stabilito un nesso di causalità certo, analizzando i diversi studi pubblicati, tra cui quelli del CoEHAR, si può evidenziare come ulteriori ricerche possano focalizzarsi su un possibile ruolo farmaceutico della nicotina nel trattamento dell’infezione da Covid-19.