Sharper Night è l’evento dedicato alla ricerca e all’intera comunità scientifica. Quest’anno, a parlare di fronte a una platea di giovani studenti e ricercatori, Chiara Giardina, vincitrice della borsa di studio di KAC
Sharper Night è un progetto italiano sostenuto dalla Commissione Europea che dedica due giornate alla scienza, ai ricercatori e al loro contributo nel costruire il futuro della nostra società.
Il 27 e 28 settembre 2024, 15 città italiane hanno aperto ai cittadini, agli studenti e ai giovani ricercatori le porte delle proprie università, per poter raccontare le sfide e le scoperte dei giovani esperti italiani, attraverso conferenze, presentazioni, giochi, mostre e spettacoli.
Tra i partner del progetto, che vede la partecipazioni di oltre 200 tra enti ed istituzioni, anche l’Università di Catania, da anni polo di un importante movimento di ricerca sia in italia che all’estero, arrivando ad ospitare professionisti provenienti da tutto il mondo.
La Sharper Night diventa così il punto di incontro tra la comunità scientifica e la collettività, dimostrando quanto la scienza possa offrire possibilità concrete di lavoro e carriera a tutti i giovani.
Possibilità che hanno già colto alcuni giovani talenti del territorio italiano, tra questi Chiara Giardina, che, grazie a un progetto condotto all’interno dei laboratori di Catania, ha vinto la prestigiosa borsa di studio per il Tobacco Harm Reduction Scholarship Programme di KAC.
Il progetto di Giardina riguarda “una ricerca in vitro che prevede un’analisi del genoma delle cellule epiteliali di polmone in seguito all’esposizione sia al fumo di sigaretta che all’aerosol dei prodotti a tabacco riscaldato nonché trattamento con nicotina. L’obiettivo è quello di analizzare le variazioni dell’espressione genica in seguito a queste condizioni sperimentali, per valutare un’eventuale correlazione con processi di infiammazione o carcinogenesi“.
Durante la Sharper Night, Chiara Giardina ha avuto modo di presentare la propria ricerca, suscitando la curiosità dei presenti, interessati soprattutto ai diversi tipi di dispositivi a rischio modificato.
A presentare il giovane talento, il ricercatore del COEHAR e coordinatore del progetto Replica, prof. Massimo Caruso, presso il quale Giardina ha effettuato il suo tirocinio.
Il progetto Replica, il cui scopo è quello di replicare e validare in regimi standardizzati i risultati dei più noti studi nel campo dei dispositivi a rischio modificato, ha permesso a ricercatori provenienti da oltre 7 paesi diversi, e agli studenti del polo catanese, come Chiara Giardina, di entrare a far parte di un network di eccellenze internazionali.
L’esperienza della giovane ricercatrice è un esempio delle possibilità offerte dai progetti di ricerca portati avanti dall’Università di Catania, in collaborazione anche con il CoEHAR, che garantiscono un futuro ai giovani di tutta italia.