Il 16 novembre, il prof. Riccardo Polosa ha preso parte ai lavori dell’edizione 2024 dell’ “Annual Cardiorenal, Obesity & Metabolic Health Summit”, con una presentazione incentrata su diabete, strategie di cessazione e principi di riduzione del danno
I pazienti affetti da diabete spesso devono convivere con diversi tipi di complicazioni che influiscono negativamente sulla qualità della loro vita. Esistono, però, anche fattori esterni che influiscono negativamente sul decorso patologico del diabete, come il fumo di sigaretta.
Comprendere e contrastare l’impatto del fumo, significa garantire una migliore qualità della vita ai fumatori diabetici.
Il 16 novembre, il prof. Riccardo Polosa è intervenuto al convegno “Cardiorenal, Obesity & Metabolic Health Summit 2024” tenutosi a Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti, con una presentazione dedicata alle strategie di riduzione del danno nell’ambito dell’approccio di cessazione per il fumatore diabetico.
La prevalenza di fumatori rimane incredibilmente alta tra i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2: le conseguenze per questi soggetti si traducono in un elevato rischio di eventi avversi cardiovascolari e ripercussioni a livello metabolico.
La cessazione rimane una strada da perseguire per migliorare i parametri dei diabetici che fumano, che però, molto spesso, non vogliono o non riescono a smettere.
“Evitare l’esposizione alle sostanze chimiche del fumo di sigaretta passando ai prodotti a base di nicotina senza combustione può portare a un miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolari e dei parametri metabolici” spiega il prof. Riccardo Polosa. “Offrendo un’alternativa più sicura al fumo di sigaretta, questo approccio può supportare le strategie di riduzione del danno, soprattutto per quelle categorie di pazienti ad alto rischio che lottano per smettere di fumare”.
Ad oggi, il CoEHAR, grazie al progetto DIASMOKE, un’iniziativa internazionale che offre supporto ai fumatori diabetici che vogliono smettere o che intendono ridurre l’impatto negativo del fumo in termini di salute grazie ai prodotti privi di combustione, è stato dimostrato che dire definitivamente addio al fumo può comportare benefici in termini di riduzione del rischio cardiovascolare tra chi soffre di diabete mellito di tipo 2.
Tuttavia, la relazione tra fumo e altre complicanze del diabete, come la retinopatia e la neuropatia, rimane ancora scarsamente indagata, evidenziando la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno tali associazioni.
Il “Cardiorenal, Obesity & Metabolic Health Summit 2024” è stata un’occasione per discutere degli ultimi progressi e delle prospettive nella gestione e nel trattamento del diabete e delle malattie cardiovascolari, offrendo una panoramica degli attuali trattamenti, della ricerca, delle sfide più importanti nel campo della cardiologia e diabetologia.